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Malpractice medica




Lo Studio vanta una pluriennale esperienza in ambito di responsabilità per i danni causati da colpa medica, avendo ottenuto importanti pronunce risarcitorie, sia a favore dei soggetti lesi sia nei confronti dei prossimi congiunti, nonchè superstiti.

In tema di “medical malpractice” lo Studio ha seguito un giudizio di particolare complessità, avente ad oggetto il “risarcimento dei danni causati da responsabilità professionale medica” in favore degli eredi del Sig. Tizio, per mancata diagnosi di infarto al miocardio e mancato trattamento sanitario del paziente affetto da ischemia miocardica acuta al momento della sua presentazione in ambiente sanitario sino all’exitus. L’iter giudiziario si è dipanato primariamente in sede penale, ove veniva definito con sentenza del 04 aprile 2003, con la quale il GIP dichiarava non luogo a procedersi nei confronti dei sanitari in relazione al reato loro ascritto, esclusa l’ipotesi di cooperazione colposa ex art. 113 c.p., mentre con separato decreto in pari data veniva disposto il rinvio a giudizio dei sanitari con successiva dichiarazione di non doversi procedere nei loro confronti in ordine al reato loro contestato in quanto estinto per prescrizione. Si è, dunque, provveduto a dare impulso all’azione risarcitoria che ha visto celebrarsi due gradi di giudizio in sede civile. Nel primo grado, sulla scorta dei rilievi peritali evidenziati in CTP e CTU, gli attori hanno chiesto il risarcimento del danno iatrogeno sostenendo la sussistenza di una responsabilità professionale colposa dei consulenti cardiologici intervenuti nel determinismo della morte della loro congiunto, avendo omesso di indicare la corretta terapia e l’urgenza del trasferimento in UTIC, con gravità di colpa da rasentare la preterintenzionalità, ma il Tribunale, inspiegabilmente, non accolto la loro tesi in sentenza. Successivamente, invece, la Corte d’Appello ha totalmente ribaltato l’assunto della pronuncia di prime cure, accogliendo l’impugnazione della sentenza e condannando in solido gli appellati al pagamento, a titolo risarcitorio per perdita parentale, in favore di ciascuno degli appellanti, della somma di € 245.990,00, oltre interessi e rivalutazione monetaria.

 


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